Versi latini e volgari in morte di Orazio Farnese (1553)

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Rosario Lancellotti
https://orcid.org/0009-0008-6723-8300

Abstract

Nel luglio 1553 Orazio Farnese, fratello minore di Alessandro e Ottavio, muore combattendo al fianco dell’esercito francese contro le truppe imperiali di Carlo V. Il tragico evento stimola, tra Italia e Francia, la stesura di numerosi testi d’occasione volti a celebrare il duca prematuramente scomparso. Il saggio censisce e prende in esame questa folta produzione, in parte sommersa, pubblicando alcune testimonianze finora sconosciute allo scopo di ricostruire i canali di trasmissione e diffusione dei versi nelle settimane successive alla morte di Orazio. A emergere, in vari casi, è la tendenza degli scrittori a influenzarsi tra loro e a sviluppare temi affini, con una piena sinergia tra il fronte latino e quello volgare. In Francia la produzione si concentra ad Avignone ma coinvolge anche poeti dal calibro di Joachim du Bellay, Michel de L’Hôspital e Denis Lambin. In Italia figure legate da una lunga fedeltà ai Farnese come Giovanni Della Casa e Annibal Caro compongono versi per l’occasione e l’eco sollevata dall’evento giunge anche in un centro più marginale come Siena, che serba tra gli altri documenti un codice latore dei versi scritti da Bernardo Tasso in questa circostanza: di particolare interesse è un sonetto inedito a lui riconducibile e un altro testo che potrebbe rimandare al monumento funebre di Orazio eretto nella cittadina francese di Abbeville.

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Biografia autore

Rosario Lancellotti, Scuola Normale Superiore

Rosario Lancellotti è dottorando in Italianistica e Filologia moderna presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, dove è stato allievo ordinario dal 2016 al 2021. Si è laureato in Italianistica presso l’Università di Pisa con una tesi sulla Gerusalemme liberata (Tasso e gli antichi. Ricerche sulla Gerusalemme liberata, Milano, BITeS 2024). Si occupa di letteratura del Rinascimento italiano, con particolare attenzione per la fortuna dei classici, le biblioteche d’autore e la tradizione del genere epico. Al momento lavora su Torquato Tasso e collabora alle edizioni in cantiere dei suoi postillati e dell’epistolario.