Gli Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di Lettere e Filosofia rappresentano una delle voci più qualificate della cultura italiana ed europea per l’ampiezza dei temi trattati, per la tradizione di rigore filologico, per la qualità scientifica dei collaboratori (da Giovanni Gentile a Delio Cantimori, da Norberto Bobbio a Marcello Gigante, da Giulio Lepschy ad Arnaldo Momigliano).

La Prima Serie, comprensiva di trenta volumi, fu inaugurata nel 1873 con un numero che raccoglieva le tesi del dottor Vincenzo De Amicis sull’imitazione classica nella commedia italiana del XVI secolo e del dottor Francesco d’Ovidio sull’origine dell’unica forma flessionale del nome italiano, seguiti da un saggio di storia della filosofia del professor Giuseppe Sottini. Alla loro fondazione, gli Annali furono infatti concepiti come strumento primario per comunicare i lavori dei docenti e degli allievi particolarmente meritevoli della Scuola Normale, nell’idea che si dovesse prestare attenzione in primo luogo alla formazione dei giovani raccogliendone i frutti più importanti e stimolanti.

Inaugurata nel 1932, la Seconda Serie vide un arricchimento quantitativo e qualitativo dovuto all’impulso dell’antico allievo Giovanni Gentile, il quale tenne formalmente la direzione degli Annali fino al 1943 : ai saggi di giovani studiosi destinati a lasciare la loro impronta nel mondo degli studi, come Delio Cantimori e Arnaldo Momigliano, si aggiunsero testi di lezioni e conferenze, un’ampia sezione di recensioni e un notiziario della vita della Scuola Normale.
Le vicissitudini della guerra videro il passaggio della direzione a Luigi Russo, al cui spirito di iniziativa e alle cui capacità organizzative si deve la rinascita degli Annali dopo il 1943, permettendo di superare la difficile congiuntura storica e istituzionale dal 1944 alla nascita della Repubblica.
Dal 1951 la direzione passò a un comitato di condirettori, coordinato da Tristano Bolelli – vicedirettore della Scuola Normale – e costituito da studiosi come Ernesto Sestan, Arnaldo Momigliano e Armando Carlini. La nuova direzione impresse un completo rinnovamento sulla strada di una maggiore specializzazione negli studi umanistici.

Nel 1971 si inaugurò la Terza Serie la cui direzione passò a Giuseppe Nenci, che ne assicurò il coordinamento per un quarto di secolo (1971-1995), affiancato da un Comitato scientifico e (dal 1979) da una Segretaria di redazione. Gli Annali si stabilizzarono come rivista generalista nel campo degli studi umanistici, mantenendo fermi i caratteri fondamentali di severità degli studi, e del rapporto col lavoro di ricerca di allievi e maestri.

Una Quarta Serie venne inaugurata nel 1996, sotto la direzione di Enrico Castelnuovo. Agli Annali venne impressa una nuova dinamicità con la formazione di un Comitato di redazione stabile, che affiancò il Comitato scientifico composto da tutti i professori della Scuola. Si aggiunse poi la serie dei Quaderni, destinati a raccogliere atti di convegni e studi monografici.

La Quinta Serie, a periodicità semestrale, è stata inaugurata nel 2009 sotto la direzione di Adriano Prosperi. Un Supplemento contenente le notizie degli scavi archeologici promossi dal SAET (Laboratorio di Storia Archeologia Epigrafia Tradizione dell’antico) accompagna da allora il secondo fascicolo degli Annali. Dal 2012 al 2014 è stato direttore Carmine Ampolo. Daniele Menozzi ha diretto la rivista dal 2015 al 2017. Dal 2018 al 2020 ha assunto la direzione Massimo Ferretti; dal 2021 al 2022  Stefano Carrai. Dal 2023 il direttore è Luigi Battezzato.

Gli Annali ambiscono a essere un luogo di discussione d’eccellenza nel campo delle discipline umanistiche, raccogliendo la sfida di una comunità accademica ormai in espansione globale. Gli Annali intendono consolidare la loro natura pluri- e inter-disciplinare, accogliendo contributi di contenuto filosofico, storico, critico-letterario, storico-artistico e archeologico. Il Comitato scientifico, composto per tradizione dai docenti della Scuola Normale, è integrato da membri esterni, italiani e stranieri, con la collaborazione di numerosi referees a garanzia di un puntuale sistema di valutazione degli articoli a livello internazionale. Al Comitato scientifico si affianca un Comitato di redazione più ristretto, composto da docenti e ricercatori della Scuola Normale.

Dall'annata 2023 la rivista sarà disponibile in accesso aperto.